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Archeologico

FALERI

Storia della Via Amerina

La via Amerina nacque come perno stradale della regione falisca collegando in direzione longitudinale i vari centri posti tra Veio ed Ameria (l’odierna Amelia); nel 240 a.C. venne basolata dai Romani almeno fino ad Amelia e riorganizzata più a Nord su tracciati che si dirigevano verso la media e alta valle del Tevere e verso l’Adriatico, attraverso il territorio degli Umbri.

Con essa ebbe inizio la conquista ed il processo di “romanizzazione” dei territori a Nord di Roma a partire dal IV sec. a.C. che poi si perfezionò nel secolo successivo con la costruzione delle vie consolari Cassia, Clodia e Flaminia. Da Rimini, dove terminava la Via Flaminia, si batterono la via Emilia che puntava verso il centro della pianura Padana e la via Popilia che costeggiava l’Adriatico fino a raggiungere Aquileia situata nell’attuale Friuli, importante piazzaforte romana per la conquista delle regioni illiriche, germaniche, celtiche e danubiane.

La via Amerina ebbe un ruolo primario anche nella diffusione del cristianesimo già in età apostolica. Lo testimoniano le memorie dei martiri ed i luoghi di culto dislocati lungo tutto l’itinerario, Santi e Martiri di ogni ceto ed estrazione sociale.

In era cristiana Aquileia divenne importante sede patriarcale che poi fu trasferita a Venezia, quando la storia consegnò a questa nuova città il noto ruolo di ponte con le regioni dell’ est europeo, del medio e lontano oriente.

Altre importanti vicende storiche interessarono la via con la discesa delle popolazioni del centro e del nord Europa verso Roma, dove nel frattempo il vuoto venutosi a determinare con la dissoluzione dell’apparato dirigente dell’impero d’occidente venne gradualmente colmato dalla nascente gerarchia ecclesiastica, espressione concreta del nuovo ordine sociale ispirato ai principi e ai valori del cristianesimo.

La via svolse un ruolo fondamentale anche in occasione delle dispute tra goti, ostrogoti,longobardi e greco-bizantini che nel corso degli anni che vanno dal VI all’ VIII secolo  rappresentarono la parte culminante del contrasto tra le popolazioni barbariche e la cultura greco-latina avvenuto in Italia nell’alto medio evo; interrotte Cassia e Flaminia, attraverso di essa (via Amerina) e più a nord con la via Popilia si mantennero i collegamenti vitali tra Ravenna e Roma e quell’insieme di città, fortificazioni e territori posti tra i due stati longobardi che poi venne denominato il “Corridoio Bizantino”.

Alla donazione di Liutprando a Papa Zaccaria avvenuta nel 742 a Terni nella Basilica di San Valentino, di un gruppo di città poste intorno alla via Amerina (Ameria, Orte, Bomarzo, Gallese e Blera) cui si aggiunsero ben presto Nepi e Sutri, Numana e Ancona tutti gli storici sono concordi nel far risalire la costituzione del primo nucleo dello Stato della Chiesa ed il primo riconoscimento effettivo del potere temporale del Papato.

Tale potere fu sancito definitivamente nel natale dell’anno 800 quando il Re Carlo Magno, dei Franchi vincitori sui Longobardi, inginocchiato sulla porta di san Pietro fu incoronato dal Papa Imperatore del Sacro Romano Impero.

E da allora la Chiesa Cattolica Romana ha continuato a rivestire un ruolo di primo livello in tutte le vicende politiche di Europa e del mondo intero, come tutti sanno.

Dopo la fine dei regni longobardi, furono ripristinati i collegamenti delle vie Cassia e Flaminia e l’Amerina rimase la principale via di comunicazione per la media valle del Tevere, ossia verso Perugia, che a Nord di Todi prese il nome di Via Tiberina solo poche decine di anni fa, proprio perché costeggiava la riva sinistra del Tevere.

L’ultimo fatto di portata storica rilevante che riguarda la via è lo sviluppo lungo l’Amerina nel corso del medio evo, al pari delle altre strade che venivano dal Nord, del Pellegrinaggio verso la Città Santa, specialmente dopo la promulgazione dei Giubilei a partire dal primo indetto da Papa Bonifacio VIII nell’anno 1300.

Il passaggio dei pellegrini è attestato da numerosi toponimi riferiti ad ospedali ed osterie, da chiese, eremi e conventi che oggi ci aiutano a ricostruire i tratti del tracciato originario andato in disuso, nonché numerosi documenti d’archivio e altre testimonianze storiche, artistiche ed archeologiche che testimoniano il pellegrinaggio sulla nostra via diretto a Roma, ma anche in senso contrario verso Santiago di Compostela.

La via Amerina  fu la strada percorsa dai cavalieri Templari.

Ancor prima la via Amerina fu la strada percorsa dai Legionari Bizantini ogni volta che da Bisanzio (sede dell’Impero Romano d’Oriente dopo l’a caduta dell’Impero Romano d’Occidente) venivano in soccorso ai Papi di allora per la riconquista dei territori italiani invasi da Longobardi o altri Barbari.

Dunque dall’Impero Romano all’ordine dei Templari la via Amerina fu una strada molto importante, poi soprannominata Il Cammino della Luce, fino al suo abbandono per tornare a riutilizzare la Via Flaminia definitivamente.

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